lettere e segni_
In Xhu
Per ogni lettera dell’alfabeto italiano c’è il segno grafico corrispondente. Tuttavia non si tratta di una semplice scrittura crittografata. In alcuni casi infatti parole, verbi o concetti sono sintetizzati in ideogrammi. I verbi essere e avere per esempio, hanno una loro specifica simbologia, cosi come i pronomi oggetto e gli aggettivi possessivi.
Per ogni lettera dell’alfabeto italiano c’è il segno grafico corrispondente. Tuttavia non si tratta di una semplice scrittura crittografata. In alcuni casi infatti parole, verbi o concetti sono sintetizzati in ideogrammi. I verbi essere e avere per esempio, hanno una loro specifica simbologia, cosi come i pronomi oggetto e gli aggettivi possessivi.
digrammi / trigrammi_
I gruppi ch, gh, gn, sc, gl, gi, ci hanno un solo suono. Un gruppo di due lettere avente un solo suono si chiama digramma (parola greca che significa doppia lettera). In italiano, rispetto alle altre lingue, esiste una maggiore corrispondenza tra la pronuncia e la grafia, tra i fonemi e i grafemi. Una corrispondenza quasi perfetta, ma non perfetta. Per esempio ci sono dei fonemi che vengono espressi da gruppi di due o tre lettere.
I digrammi usati in italiano sono sette:
gl = davanti a i: egli, figli (in pochi casi, però, gli si pronuncia con la G dura anche davanti a I senza formare digramma: negligente, negligenza, ganglio, glicine ecc.)
gn = legno, campagna (non però in parole di origine straniera, come wagneriano, da Wagner)
ch = davanti a E e I: oche, chimica
gh = davanti a E e I: margherita, laghi
sc = davanti a E e I: scegliere, nascita
ci = davanti a A, O, U: camicia, marcio, ciuco
gi = davanti a A, O, U: giallo giorno, ingiuria
gl = davanti a i: egli, figli (in pochi casi, però, gli si pronuncia con la G dura anche davanti a I senza formare digramma: negligente, negligenza, ganglio, glicine ecc.)
gn = legno, campagna (non però in parole di origine straniera, come wagneriano, da Wagner)
ch = davanti a E e I: oche, chimica
gh = davanti a E e I: margherita, laghi
sc = davanti a E e I: scegliere, nascita
ci = davanti a A, O, U: camicia, marcio, ciuco
gi = davanti a A, O, U: giallo giorno, ingiuria
Un gruppo di tre lettere avente un suono unico si chiama trigramma.
I trigrammi usati in italiano sono due:
gli + vocale = aglio, maglia, sbagliare
sci + vocale = sciare, lascio, sciupare
I trigrammi usati in italiano sono due:
gli + vocale = aglio, maglia, sbagliare
sci + vocale = sciare, lascio, sciupare
In Xhu
Per i digrammi e i trigrammi c’è un segno grafico specifico.
Per i digrammi e i trigrammi c’è un segno grafico specifico.
la doppia_
In Xhu
Si aggiungono due tratti obliqui sotto la consonante da raddoppiare.
Si aggiungono due tratti obliqui sotto la consonante da raddoppiare.
combinazioni vocali_
la lettera "Q"_
i verbi_
In Xhu
Esistono solo tre forme di declinazione verbale: passato, presente e futuro. Il tempo di un periodo viene determinato dal simbolo corrispondente che va posto all’inizio e che influenza tutti i verbi che in esso si trovano. Il simbolo va posto sulla sinistra ed è sufficiente segnarlo una sola volta per tutto il periodo. I verbi all’interno del periodo vanno posti all’infinito.
Esistono solo tre forme di declinazione verbale: passato, presente e futuro. Il tempo di un periodo viene determinato dal simbolo corrispondente che va posto all’inizio e che influenza tutti i verbi che in esso si trovano. Il simbolo va posto sulla sinistra ed è sufficiente segnarlo una sola volta per tutto il periodo. I verbi all’interno del periodo vanno posti all’infinito.
verbi semplici / profondi_
In Xhu
Il simbolo che stabilisce la declinazione al passato dei verbi è simile ad una luna crescente. Il simbolo che stabilisce la declinazione al futuro dei verbi è simile ad una luna decrescente. Seguendo questa logica il segno grafico relativo alla declinazione al presente dovrebbe essere simile ad una luna piena. Tuttavia il simbolo è un altro. Nasce dalla intersezione dei due ideogrammi passato e futuro. Simbolicamente sta ad indicare gli elementi del passato e del futuro che convivono nel presente.
A queste tre declinazioni di base se ne aggiungono altre tre “profonde”. Il profondo sta per il passato ad indicare il remoto e per il futuro l’anteriorità. Per il presente profonso si intende una sorta di presente progressivo, indica lo stare dentro l’azione. Gli ideogrammi dei tempi profondi sono gli stessi dei rispettivi tempi semplici, ma pieni.
Il simbolo che stabilisce la declinazione al passato dei verbi è simile ad una luna crescente. Il simbolo che stabilisce la declinazione al futuro dei verbi è simile ad una luna decrescente. Seguendo questa logica il segno grafico relativo alla declinazione al presente dovrebbe essere simile ad una luna piena. Tuttavia il simbolo è un altro. Nasce dalla intersezione dei due ideogrammi passato e futuro. Simbolicamente sta ad indicare gli elementi del passato e del futuro che convivono nel presente.
A queste tre declinazioni di base se ne aggiungono altre tre “profonde”. Il profondo sta per il passato ad indicare il remoto e per il futuro l’anteriorità. Per il presente profonso si intende una sorta di presente progressivo, indica lo stare dentro l’azione. Gli ideogrammi dei tempi profondi sono gli stessi dei rispettivi tempi semplici, ma pieni.
i gruppi are/ere/ire_
In Xhu
I gruppi "are" "ere" "ire" dei verbi posti all'infinito hanno un segno specifico. Il segno sostituisce le tre lettere finali che si ripetono in ogni verbo.
I gruppi "are" "ere" "ire" dei verbi posti all'infinito hanno un segno specifico. Il segno sostituisce le tre lettere finali che si ripetono in ogni verbo.
essere / avere_
In Xhu
Il verbo essere e il verbo avere hanno un ideogramma proprio e vanno posti sullo stesso rigo e alla destra del nome a cui si riferiscono. Quindi a differenza di tutti gli altri verbi non vanno posti all’infinito. Anche per questi due verbi tuttavia il tempo viene determinato dal simbolo posto all’inizio del periodo. L’ideogramma del verbo essere è una semplificazione di un gabbiano in volo. L’ideogramma del verbo avere è la semplificazione di un gabbiano in volo che sembra porti qualcosa.
Nella forma del presente progressivo il verbo essere assume significato di divenire.
Il verbo essere e il verbo avere hanno un ideogramma proprio e vanno posti sullo stesso rigo e alla destra del nome a cui si riferiscono. Quindi a differenza di tutti gli altri verbi non vanno posti all’infinito. Anche per questi due verbi tuttavia il tempo viene determinato dal simbolo posto all’inizio del periodo. L’ideogramma del verbo essere è una semplificazione di un gabbiano in volo. L’ideogramma del verbo avere è la semplificazione di un gabbiano in volo che sembra porti qualcosa.
Nella forma del presente progressivo il verbo essere assume significato di divenire.
formula c'è / ci cono_
In Xhu
La formule"c'è" e "ci sono"e le loro declinazioni hanno un segno specifico che si combina con quelli relativi agli ausiliari verbali già descritti in precedenza. Un segno per il singolare e un segno per il plurale. Vanno posti sullo stesso rigo dell'ausiliare verbale. A seconda del segno del verbo a cui vengono associati si ottengono le diverse declinazioni.
La formule"c'è" e "ci sono"e le loro declinazioni hanno un segno specifico che si combina con quelli relativi agli ausiliari verbali già descritti in precedenza. Un segno per il singolare e un segno per il plurale. Vanno posti sullo stesso rigo dell'ausiliare verbale. A seconda del segno del verbo a cui vengono associati si ottengono le diverse declinazioni.
pronomi_
Sono la parte variabile del discorso, che sostituisce il nome, permettendo praticamente di indicare, senza nominarli, esseri o cose dal punto di vista della quantità, qualità e posizione; può avere funzione ‘anaforica’ richiamando nozione già espressa ( la cosa che preferisco ) o anticipandone una ancora da esprimersi (questa è la scelta migliore ), oppure funzione ‘indicativa’, e in tal caso equivale a un gesto linguistico ( lui!, questo, quello ).
pronomi soggetto_
In Xhu
Viene posto affianco affianco all'ausiliare verbale e sopra il verbo a cui si riferisce. Sullo stesso rigo nel caso del verbo essere o avere.
Viene posto affianco affianco all'ausiliare verbale e sopra il verbo a cui si riferisce. Sullo stesso rigo nel caso del verbo essere o avere.
nomi di cose / nomi propri di persona_
In Xhu
I nomi di cose e i nomi propri di persona si comportano come i pronomi soggetto. Vengono posti affianco all'ausiliare verbale e sopra il verbo a cui si riferiscono.
Sullo stesso rigo nel caso del verbo essere o avere.
I nomi di cose e i nomi propri di persona si comportano come i pronomi soggetto. Vengono posti affianco all'ausiliare verbale e sopra il verbo a cui si riferiscono.
Sullo stesso rigo nel caso del verbo essere o avere.
pronomi oggetto_
In Xhu
Al pronome soggetto si aggiunge sotto una linea. Simbolicamente rende il pronome soggetto più pesante. Esso va posto dopo il verbo a cui si riferisce, quindi sullo stesso rigo e alla sua destra.
Al pronome soggetto si aggiunge sotto una linea. Simbolicamente rende il pronome soggetto più pesante. Esso va posto dopo il verbo a cui si riferisce, quindi sullo stesso rigo e alla sua destra.
pronomi possessivi_
I pronomi possessivi sono pronomi che servono a precisare a chi appartengono la persona, l'animale o la cosa indicati dal nome che sostituiscono. Si presentano con le stesse forme degli aggettivi a cui corrispondono. Il pronome possessivo è sempre preceduto dall'articolo determinativo o da una preposizione articolata.
Oltre ai sei principali esistono altri due pronomi possessivi di terza persona, proprio ed altrui
proprio si usa solamente quando colui che possiede qualcosa è il soggetto della frase
altrui è invariabile, sta a significare "di altri" ( poco usato come pronome).
Sotto forma di pronomi, i possessivi vengono sempre usati con l'articolo.
In Xhu
Se la linea che si aggiunge al pronome soggetto si aggiunge invece ai pronomi oggetto si ottengono gli “aggettivi possessivi oggetto”, vale a dire i pronomi possessivi. Anche questi come gli altri vanno posti sullo stesso rigo e alla destra del verbo a cui si riferiscono.
aggettivi possessivi_
Gli aggettivi possessivi indicano a chi appartiene e/o da chi è posseduto ciò che è espresso dal nome cui si riferiscono.
Risulta evidente che i possessivi variano per genere e per numero, in modo da concordare con il nome che accompagnano; l'unico invariabile è loro. L'aggettivo di terza persona singolare suo (sua, suoi, sue) si usa quando il possessore è uno solo; invece, si deve usare loro, quando i possessori sono due o più:
Paolo mi ha presentato suo (=di lui) fratello.
È noto il loro (=di essi, di esse) interesse per la numismatica.
In Xhu
Al pronome soggetto si aggiunge una linea. Va posta a destra e sopra all’ideogramma. Simbolicamente la linea viene aggiunta all’ideogramma e questo la rende da esso acquisita, come posseduta. Il simbolo del pronome soggetto viene posto dopo il nome a cui si riferisce, quindi sulla destra e sullo stesso rigo.
affermazione / negazione_
In Xhu
Il "Si" e il "No" hanno un loro segno specifico. In alcuni casi possono indicare un'affermazione o una negazione in senso più generale e fungere da avverbi di affermazione
(es. sì, certo, senza dubbio, ecc.) e avverbi di negazione (es. no, non, niente affatto, ecc.)
Il "Si" e il "No" hanno un loro segno specifico. In alcuni casi possono indicare un'affermazione o una negazione in senso più generale e fungere da avverbi di affermazione
(es. sì, certo, senza dubbio, ecc.) e avverbi di negazione (es. no, non, niente affatto, ecc.)
avverbi_
Gli avverbi (dal latino ad verbum, "vicino al verbo", calco del greco epìrrhema, επίρρημα) sono una parte del discorso invariabile con funzione di "modificatore semantico". Vengono usati per modificare o determinare il significato di altre categorie grammaticali (tipicamente gli aggettivi ma anche altri avverbi) o persino di un'intera frase. Per la grammatica tradizionale (come attesta l'etimologia), l'avverbio era il modificatore del verbo.
Avverbi di MODO rispondendo alla domanda "come?"
es. bene, male, forte, piano, ecc.
Avverbi di TEMPO rispondendo alla domanda "quando?"
es. ieri, oggi, poco fa, talvolta, ecc.
Avverbi di LUOGO rispondendo alla domanda "dove?"
es. lì, qui, sopra, sotto, ecc.
Avverbi di QUANTITÀ rispondendo alla domanda "quanto?"
es. poco, tanto, troppo, assai, ecc.
Avverbi di DUBBIO
es. forse, probabilmente, quasi quasi, ecc.
In Xhu
Ogni avverbio (quasi tutti quelli della lingua italiana) hanno il proprio segno grafico.
Avverbi di MODO rispondendo alla domanda "come?"
es. bene, male, forte, piano, ecc.
Avverbi di TEMPO rispondendo alla domanda "quando?"
es. ieri, oggi, poco fa, talvolta, ecc.
Avverbi di LUOGO rispondendo alla domanda "dove?"
es. lì, qui, sopra, sotto, ecc.
Avverbi di QUANTITÀ rispondendo alla domanda "quanto?"
es. poco, tanto, troppo, assai, ecc.
Avverbi di DUBBIO
es. forse, probabilmente, quasi quasi, ecc.
In Xhu
Ogni avverbio (quasi tutti quelli della lingua italiana) hanno il proprio segno grafico.